Leggere Lessico poetico

1. Aggettivi connotativi: le caratteristiche secondo il particolare punto di vista di chi descrive
2. Aggettivi denotativi: le caratteristiche concrete, oggettive, indiscutibili di una cosa, un fatto, un personaggio
3. Aiutante: colui che sostiene il protagonista nel raggiungimento del suo scopo
4. Analessi: salto indietro nel tempo
5. Analisi: studio dettagliato di una cosa, fatto, personaggio – il racconto dura di più del fatto accaduto, come un’estensione nel tempo
6. Antagonista: il nemico del protagonista, che contrasta le sue azioni
7. Autore: Colui che scrive il racconto, il cui nome compare sulla copertina del libro
8. Brainstorming: una descrizione o un racconto senza un filo logico, ma condotto secondo le libere associazioni che la mente improvvisa
9. Comparsa: un personaggio che fa una breve apparizione sullo sfondo degli avvenimenti, di scarsa rilevanza per il corso della storia
10. Descrizione: lo sviluppo dei fatti nello spazio, il quadro ambientale e sociale in cui si svolgono gli avvenimenti
11. Descrizione oggettiva: la descrizione di un ambiente, un personaggio, un oggetto condotta nel pieno rispetto dei dati concreti, immutabili, riconosciuti da tutti, indiscutibili (Mario è alto)
12. Descrizione soggettiva: la descrizione di un ambiente, un personaggio, un oggetto condotta in base alle sensazioni e alle emozioni che ispira in chi descrive, per cui può cambiare secondo vari punti di vista (Mario è simpatico)
13. Destinatario: colui che deve ricevere l’oggetto desiderato, lo scopo della storia
14. Destinatore: la forza che muove gli eventi, come la Provvidenza nei Promessi Sposi
15. Dialogo: lo scambio diretto di parole fra due interlocutori
16. Digressione: divagazione dell’autore dal filone principale del racconto, con l’inserimento di un’altra storia parallela
17. Discorso diretto: le parole reali che si scambiano i personaggi
18. Discorso indiretto: le parole e i pensieri dei personaggi raccontate dal narratore (disse che, rispose che, pensò che…)
19. Discorso indiretto libero: le parole e i pensieri dei personaggi raccontate dall’autore, senza però introdurle con i
10. Distanza diegetica: distanza più o meno grande fra la realtà e il racconto, per la rielaborazione più o meno grande dell’autore
21. Distanza mimetica: distanza minima fra la realtà e il racconto – Nessuna elaborazione da parte del narratore
22. Ellissi: taglio di alcuni avvenimenti nel racconto. – il racconto dura meno del fatto accaduto
23. Epoca: il momento storico in cui si svolge la vicenda
24. Esordio: il momento iniziale del racconto, quando i fatti cominciano ad accadere
25. Esposizione: l’introduzione della storia, per ambientare il luogo e l’epoca
26. Fabula: l’ordine cronologico dei fatti, seguito precisamente dalla storia
27. Figure retoriche: modi di dire artificiosi, usati per colorire e dare effetto al parlare
28. Flash-back: un salto indietro nel tempo
29. Flusso di coscienza (brainstorming): il libero scorrere dei pensieri
30. Focalizzazione: il punto di vista col quale viene narrata la storia, che dà un’impronta sensibile al racconto – chi vede può essere diverso da chi parla (Manzoni racconta i tumulti di San Martino con gli occhi di Renzo)
31. Focalizzazione esterna: il personaggio è visto dall’esterno, senza riferimenti alle sue emozioni, pensieri, sentimenti
32. Focalizzazione interna: il punto di vista coincide con quello di un personaggio – il narratore è interno
33. Focalizzazione zero: l’informazione non subisce interpretazioni soggettive – il narratore è onnisciente
34. Intreccio: l’ordine dei fatti deciso dall’autore, diverso dall’ordine cronologico, con cui i fatti sono accaduti realmente
35. Ipotassi: costruzione complessa della frase, piuttosto lunga, con la prevalenza di legami di subordinazione
36. Ipotiposi: una scena in cui si svolge un dialogo fra i personaggi, in cui la durata della scena corrisponde esattamente alla durata del racconto
37. Monologo: le parole dirette di un personaggio, che parla fra sé e sé – il destinatario è indefinito
38. Mutamenti: le varie peripezie, i fatti successivi che complicano la vicenda e ne costituiscono le tappe fondamentali
39. Narratario: il destinatario del racconto del narratore, a volte indicato con una persona precisa, a volte più generico
40. Narratore: la voce che racconta i fatti, che non sempre coincide con l’autore stesso del libro
41. Narratore autodiegetico: Il protagonista della storia che si racconta da sé, in prima persona (Dante nella Divina Commedia) – la focalizzazione del narratore è quella del personaggio – se però il narratore racconta a distanza di tempo dai fatti, l’io-narratore e l’io personaggio hanno due prospettive diverse perché il narratore sa più del personaggio (Dante nella Divina Commedia)
42. Narratore eterodiegetico (esterno): chi narra è una voce fuori campo, estraneo alle vicende, ma le osserva dall’esterno (Manzoni ne I Promessi Sposi)
43. Narratore omodiegetico (interno): chi narra la storia è interno alla vicenda, coinvolto, è uno dei personaggi interessati: non può sapere tutti i pensieri e le azioni degli altri, ma può solo osservarli dal di fuori per quel tanto che gli è consentito, quindi la sua prospettiva è parziale.
44. Narratore onnisciente: chi narra conosce già tutta la storia, sa tutto di tutti – può essere sia eterodiegetico che omodiegetico.
45. Narrazione: racconto di fatti che si sviluppano nel tempo
46. Oggetto: la cosa, ma anche la persona desiderata e ricercata
47. Oppositore: l’aiutante dell’antagonista
48. Paratassi: costruzione semplice della frase, breve, con la prevalenza di legami di coordinazione
49. Personaggio dinamico: un personaggio che evolve nel corso della storia, o in meglio o in peggio, oppure mutano la funzione nella storia – tipico dei giovani che maturano nel corso del racconto
50. Personaggio statico: non subisce cambiamenti nel corso della storia, resta uguale a se stesso
51. Presentazione a ritratto: un quadro del personaggio, dal punto di vista fisico e morale
52. Presentazione per indizi: descrizione di un personaggio diluita, frammentata nel racconto, che emerge un po’ alla volta
53. Prolessi: anticipazione di avvenimenti futuri con un breve accenno
54. Protagonista: il personaggio principale della storia, che muove la maggior parte degli eventi
55. Registro: il tipo di lessico e il tono generale del discorso usati nella narrazione, adeguati al tipo di destinatario, cioè il lettore
56. Registro colloquiale: un linguaggio molto simile al linguaggio parlato, familiare, informale – si usa quando si ha familiarità con l’interlocutore
57. Registro formale: un linguaggio distaccato, freddo ed oggettivo, senza l’esternazione di sentimenti interiori, comunque condotta con distacco – si usa quando l’interlocutore è un’autorità, uno sconosciuto
58. Registro gergale: un linguaggio costruito con la terminologia e le espressioni tipiche di un gruppo sociale, ermetico e quasi incomprensibile per altri, artificioso perché costruito con storpiature o neologismi
59. Registro medio: un linguaggio semplice ma composto – si usa quando possiamo intrattenerci con l’interlocutore senza badare troppo alla forma, ma anche senza familiarità
60. Registro solenne: il linguaggio prestabilito da usare in occasioni ufficiali, che segue quindi un lessico preciso, previsto dal cerimoniale o dal galateo
61. Retrospezione: il ritorno indietro nel racconto per narrare fatti antecedenti a quelli del filone principale
62. Ruoli: sei funzioni fondamentali e ricorrenti nei testi narrativi: il Soggetto, l’Oggetto, il Destinatore, il Destinatario, l’Aiutante, l’Oppositore
63. Scena: un dialogo, per cui il tempo della storia e quello del discorso coincidono
64. Scenario: ambiente fisico in cui si svolge il racconto
65. Scioglimento: soluzione della vicenda spesso con il lieto fine
66. Sequenza: un’unità narrativa, caratterizzata da una descrizione, una narrazione con gli stessi personaggi, una riflessione
67. Soggetto: il protagonista della vicenda
68. Sommario: breve riassunto degli avvenimenti, per cui il tempo del discorso risulta inferiore a quello della storia
69. Spannung: il momento di massima tensione nel racconto, quando la soluzione sembra impossibile

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