E si arriva alla decisione finale: “Lo promuovo o lo boccio?”
Certo il nostro registro ha raccolto valutazioni durante l’intero anno scolastico, che probabilmente segnaleranno gli immancabili alti e bassi. Magari c’è stata una serie di buoni voti e poi un capitombolo finale, nella verifica sommativa del lavoro svolto. Oppure il ragazzo ha avuto spesso valutazioni insufficienti, e poi alla fine ha dato prova di un poderoso, insperato recupero niente male.
Sono proprio questi casi dubbi in cui il ricorso alla media ponderata può sollevare da un impasse di difficile soluzione. Stabilisco quale prova del trimestre ha avuto il “peso” maggiore, ad esempio al termine di una unità didattica o di un intero riepilogo, e questa entra nella media numerica con decisione. Poi si vedrà.
Intanto, come premessa, un insegnante deve valutare se stesso: “Cosa ho fatto per coinvolgere tutti, e ciascuno, nel percorso di studi? Ho parlato sempre io, oppure ho stabilito con i ragazzi un dialogo, un’interazione costante?”
Come una coppia che vuole evitare il divorzio impara a parlarsi in modo aperto e sincero, così un insegnante che non vuole bocciare nessuno, deve fare in modo di coinvolgere tutti e impedire che qualcuno si isoli o resti ai margini del percorso di studi.
Chiarito questo, sottolineato questo, occorre comunque valutare il ragazzo nel suo insieme: la sua attitudine allo studio e il suo metodo, la partecipazione alle lezioni, per arrivare a pensare se è pronto o no per passare alla classe successiva. C’è chi dice che non si dovrebbero nemmeno guardare i voti per dichiarare se un ragazzo è da bloccare o da far saltare all’anno successivo.
Evitando le posizioni estreme, un insegnante deve allargare le sue vedute per arrivare a giudicare con equilibrio e saggezza: ci dobbiamo liberare da eventuali attriti nei rapporti interpersonali, o da simpatie istintive che porterebbero a “chiudere un occhio” troppo facilmente.
Si propone un esempio di griglia di valutazione del profitto complessivo, nella quale si tiene conto di vari elementi, per equilibrare un giudizio che potrebbe essere troppo severo, ma anche per incentivare il raggiungimento di ottime prestazioni:
ATTITUDINE allo studio
PARTECIPAZIONE alle lezioni
INTERESSE
IMPEGNO
METODO DI STUDIO
CURRICULUM ANNI PRECEDENTI
MIGLIORAMENTO RISPETTO AI LIVELLI DI PARTENZA
FREQUENZA E PARTECIPAZIONE AI CORSI DI RECUPERO
ABILITÀ E COMPETENZE
PROFITTO RAGGIUNTO nella disciplina
Ancora una volta l’utilizzo della media ponderata può aiutare a dare il giusto “peso” alle voci più significative.
Scarica: PROFITTO FINALE DELLA DISCIPLINA