Scrivere Raccontare

descrivere

PUNTO ZERO

Se c’è una cosa che ai nostri ragazzi non piace è proprio la descrizione in quanto tale: nei libri è una noiosa perdita di tempo, un intralcio all’azione. Quindi spesso la saltano a pié pari!
Ma capita proprio a tutti, anche ai ragazzi, di voler far capire, descrivere appunto, com’è l’amico, il posto di villeggiatura, il cellulare, insomma quello che vogliono rappresentare agli occhi di qualcun altro. E allora?

Giovanni è “figo”.
Il mare è “da paura”
Il cellulare “spacca”
La casa è “uno sballo”

… E con questo i giovani si sono capiti. Un gergo sintetico, convenzionale, per pochi intimi. Impossibile per un adulto, anche volendo, tenere il passo: occorrerebbe un modo di pensare veloce come il suono.

Per non parlare poi del fatto che le descrizioni più immediate sono quelle senza parole, direttamente con le immagini: una foto su instagram, una storia su Spotify, una emoji che accompagna un breve post su Facebook.

Ecco, è già evidente quanti nomi nuovi, quante parole straniere sono già diventate indispensabili per capirsi. Chi non le conosce è… “out”!
Allora come convincere i nostri ragazzi che saper descrivere in modo appropriato, preciso e completo, è una abilità utilissima per comunicare?
Intanto ci si deve rendere conto che anche una fotografia può essere parziale, perché mostra la realtà da un particolare punto di vista.

PIANO D’AZIONE

  1. Meglio evitare lunghe spiegazioni teoriche, mentre è preferibile far fare esperienza diretta delle varie forme, per poi ricavarne le regole generali: sono i ragazzi che compiono le deduzioni, non l’insegnante che gliele fornisce, magari con un elenco preconfezionato.
  2. La strategia vincente è sempre la creatività, la fantasia: non il solito esercizio di descrizione di una persona o di una cosa, ma un’azione dinamica, originale, in cui la classe deve e può intervenire con la sua capacità propositiva.
  3. Un altro aspetto da attuare è che la situazione sia inedita, magari che sia (o sembri) inventata lì per lì: in questo modo l’insegnante entra in gioco con “questa” classe in “questo” momento, e non si limita al ruolo di chi impartisce compiti già collaudati e quindi stereotipati, in modo ripetitivo, che rischiano di non calzare a pennello nel contesto attuale.
  4. Favorire l‘autovalutazione e l’analisi collettiva dei vari elaborati prodotti.

LABORATORIO – indicazioni operative

  • Identificare in un testo dato (breve) le sequenze descrittive (brevi).
  • Proporre alla classe sequenze descrittive di lunghezza diversa: si dimostra che a volte bastano pochissime parole, altre volte ne occorrono di più
  • Impariamo dagli esperti: leggiamo alla classe una bella descrizione di un autore, possibilmente moderno. Quali commenti suscita?
  • La descrizione denotativa: porre sulla classe un oggetto e lasciare che i ragazzi lo descrivano in modo chiaro, esatto, preciso, senza commenti personali
  • La descrizione connotativa: adesso lo stesso oggetto sarà descritto in base ad impressioni personali
  • La descrizione emotiva: diciamo tutto il bello dell’illustrazione di un paesaggio ricavata da internet, e poi diciamo tutto il brutto
  • Arricchire il vocabolario: prendiamo il libro di testo e chiediamo ad un alunno di descriverlo, senza usare il termine “libro”, e senza fare troppe ripetizioni.
  • Tetto minimo: descrivere un oggetto dato con il minor numero di parole possibile.
  • Tetto massimo: assegnare un numero di parole (ad esempio 20) per descrivere un oggetto a scelta, che deve essere esattamente rispettato.
  • Chiediamo ad una decina di alunni di mettere sulla cattedra il proprio diario, uno diverso dall’altro. Poi mettiamo due alunni uno di fronte all’altro. Mario, indica a Giovanni quale diario gli deve consegnare. ES: Proibito dire: “E’ la Smemoranda”, ma è permesso dire: “E’ un diario pesante, con una copertina rossa e una scritta nera”
  • Mostriamo la fotografia di un’opera d’arte e poi chiediamo ai ragazzi di descrivere quello che vedono. Ci saranno vari procedimenti, diverse sottolineature, qualche commento ironico.
  • Indovinello: ogni alunno sceglie un compagno di classe e lo descrive senza nominarlo: abbigliamento, aspetto fisico, carattere… Vince il primo che capisce chi è.
  • Indovinello: diciamo ad un alunno di scegliere una via della città e di descriverla: vince chi per primo la identifica.
  • Indovinello: Ricopiamo qualche frase ricavata dal libretto di istruzioni di un elettrodomestico, senza dire di cosa si tratta. vince chi per primo lo identifica
  • Confrontare una foto e un quadro che riguardino lo stesso soggetto (il mare, la montagna, una stanza arredata, il viso di una persona) e poi evidenziare la differenza fra soggettivo e oggettivo
  • Scegliere su internet l’immagine di una persona e valutarne il carattere, la professione, gli interessi, lo sport che potrebbe praticare
  • L’insegnante legge una descrizione: quale messaggio latente ha voluto dare l’autore?
  • Proporre l’esempio di una descrizione ironica: quale messaggio l’autore vuole dare realmente?
  • Indovinello: ogni alunno deve inviare su Whatsapp la descrizione di un oggetto in suo possesso e la classe lo deve indovinare.

DISCUSSIONE: analisi del metodo di lavoro

  • Che ordine avete seguito? Dal piccolo al grande? Dall’alto in basso? Dal vicino al lontano?
  • Avete descritto la realtà così com’è, (denotativa) oppure come appare a voi (connotativa)?
  • interpretazione?
  • Avete sottolineato il positivo o il negativo? Questo rivela anche un aspetto del vostro carattere, una tendenza a vedere “il bicchiere mezzo pieno, o mezzo vuoto”
  • Che ordine avete seguito? dal generale al particolare o viceversa, dall’alto in basso o viceversa
  • Non sempre il nostro vocabolario è abbastanza ampio e ricco: si deve superare la difficoltà di trovare i termini esatti, utili ad identificare l’oggetto. Magari usare il vocabolario. Ma utilissimo per questo è la lettura…

FINALITÀ: a cosa serve descrivere?

  • Serve a guardare bene la realtà per conoscerla, per capirla bene e poi valutarla, cioè per farsi un’idea critica sulle cose e sulle persone.
  • Serve ad essere equilibrati: sforzarci di trovare un difetto in chi ci piace e un pregio in chi non ci piace.
  • Serve ad arricchire il nostro vocabolario, ricercando i termini giusti per definire l’oggetto della descrizione, senza ripetizioni o termini approssimativi.

CONSIGLI PRATICI alla classe

  • Può essere utile utilizzare le diverse aree percettive: vista, udito, tatto, gusto, olfatto
  • Può essere utile usare alcune figure retoriche, specialmente la similitudine e la metafora
  • Ottimo usare i connettivi spaziali: accanto – ai piedi – al centro – al di sopra – all’interno – attorno – attraverso – dal lato opposto – davanti – dentro – dietro – di fronte – fuori – in alto – in cerchio – in cima – in lontananza – in mezzo – intorno – lontano – lungo – nei dintorni – nel mezzo di – presso – vicino…
  • Attenzione all’ortografia: gli avverbi di luogo sono pericolosi, occhio agli accenti: qui, qua, su, giù, là, lì, tra, quaggiù, laggiù, lassù…

TITOLI DI TEMI DESCRITTIVI

  1. Descrivi te stesso come sei oggi: ad un tuo compagno di classe delle elementari, ad ad un amico straniero col quale ti ha messo in contatto l’insegnante di lingue, al tuo diario.
  2. Io visto da: mia madre, mio padre, il mo migliore amico, il mio animale preferito… il mio angelo custode
  3. Descrivi la tua scrivania, come è davvero, senza spostare una virgola…
  4. La magìa delle parole, come una macchina fotografica: descrivi il panorama che vi deve da una tua finestra di casa.
  5. Come descriveresti la tua città, le sue risorse, l’ambiente che si respira, le strutture da migliorare, i problemi urgenti da risolvere.
  6. Sei in corrispondenza con un tuo amico di oltreoceano che non ha mai visto la tua città e ti ha chiesto di descrivergliela. Procedi prima in modo oggettivo e poi soggettivo.
  7. Descrivi il mondo di oggi nei suoi lati positivi e negativi: ad un uomo preistorico, ad un extraterrestre, alla prof di Italiano comunicando le tue impressioni e i tuoi pensieri.
  8. Il mondo come lo vedo io.
  9. Descrivi un videogioco a tuo padre: per fargli vedere che sei bravo a giocare, per convincerlo a comprartelo dato che è istruttivo, per fargli venire la voglia di provare a giocare anche lui.
  10. Se tu ne avessi la posibilità, come progetteresti la tua casa, per sentirti a tuo agio?
  11. La mia casa e l’angolo che preferisco: flasch del passato, istantanee del presente, progetti per il futuro.
  12. Come progetteresti gli spazi scolastici, per una scuola davvero a misura dei giovani?
  13. Quali proposte faresti al sindaco per migliorare gli spazi cittadini, tenendo presente le esigenze di giovani ed anziani?
  14. Un oggetto particolarmente caro alla mia infanzia.
  15. Scegli a caso un’immagine nel diario, nei quaderni, nei libri. Descrivila e commentala.
  16. Descrivo la strada che percorro da scuola a casa: colori, suoni, profumi, ricordi, impressioni personali. Indovinate dove abito.
  17. Descrivi un tuo compagno che ti sia particolarmente simpatico ed un altro col quale invece non riesci a stabilire un rapporto di amicizia vera. Osservando il loro aspetto, il loro carattere, il loro comportamento, metti in luce le buone qualità di uno e i difetti dell’altro.
  18. Ripensando al tuo albero genealogico, scegli la persona per te più significativa e danne una descrizione il più completa possibile, perché anche noi, che non la conosciamo, possiamo apprezzarla e far tesoro della sua esperienza.
  19. Descrivi un essere umano visto da: una formica, un albero, un extra terrestre.
  20. Descrivi con precisione un personaggio di un racconto o un romanzo che hai letto finora, nelle sue caratteristiche fondamentali e nel ruolo che riveste all’interno della storia.

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